Davutoglu, fatti da parte. Recep Tayyip Erdogan ha presieduto lunedì, per la prima volta da capo dello Stato, il consiglio dei ministri.
Per di più, nel faraonico nuovo palazzo presidenziale in stile neo-ottomano, costato oltre 500 milioni di euro.
Il premier in carica, fedelissimo del presidente, ha affermato che questi ha solo esercitato prerogative rientranti tra i suoi poteri.
In effetti non si tratta di una novità nella storia repubblicana turca, anche se non avveniva da oltre dieci anni.
Le opposizioni, però, sostengono che sia l’ennesima dimostrazione della svolta autoritaria imposta da colui che, prima come capo del governo, e ora da capo dello Stato, domina la scena poltica turca ormai dal 2002.
Già durante la campagna elettorale per le presidenziali dell’agosto 2014 vinte senza arrivare al ballottaggio, le prime a suffragio diretto, Erdogan aveva preannunciato che avrebbe di fatto continuato a governare il Paese.
Da premier aveva tentato negli anni scorsi di
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