Saranno gli scarsi consensi di cui gode il suo partito Yisrael Beiteinu, che a differenza del 2013 non corre col Likud. Sta di fatto che, a pochi giorni dal voto, il ministro degli Esteri Avigdor Lieberman ha alzato il tiro della sua campagna elettorale, mirando sugli arabi israeliani, almeno quelli “sleali nei confronti dello Stato di Israele”. E trovando non pochi apprezzamenti nel suo uditorio, nel corso di un appuntamento elettorale alla Interdisciplinary Center Herzliya
“Mi piacerebbe dire – ha affermato – che chi è con noi dovrebbe ottenere tutto ciò che desidera, ma per quelli che sono contro di noi, non c‘è niente da fare… dovremmo prendere una scure e tagliare loro la testa. Altrimenti nqui non sopravviveremo”.
Ricevendo un lungo e caloroso applauso dopo aver completato tale affermazione.
“Sarebbe una versione ebraica dell’Isis”, ha
commentato il deputato arabo israeliano Ahmad Tibi, tra i principali esponenti della lista araba unita in lizza al voto. Che, al contrario d