A Roma il dramma in via Cassia sfocia in un arresto. Antonio Micarelli, 56 anni, guardia giurata, è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario per aver sparato e ucciso Antonio Ciurciumel, 24enne romeno sorpreso a rubare in casa di una vicina. Le immagini delle telecamere di sorveglianza sono state decisive nel ricostruire l’accaduto, smontando la tesi della legittima difesa sostenuta dall’accusato e dai suoi avvocati. Secondo la procura di Roma, coordinata dal pm Francesco Cascini, Micarelli avrebbe aperto il fuoco senza che vi fosse più una minaccia concreta, colpendo il ladro mentre tentava di scappare.
La dinamica, ricostruita dagli inquirenti, evidenzia che il vigilante, dopo aver sentito dei rumori sospetti provenire dall’appartamento della vicina, ha esploso almeno dieci colpi di pistola, inizialmente in aria a scopo intimidatorio, poi direttamente verso Ciurciumel. Il colpo fatale è stato alla testa, esploso mentre la vittima tentava di fuggire. Il caricatore dell’arma sarebbe stato svuotato, elemento che ha contribuito a escludere la legittima difesa e a giustificare l’arresto.
Gli investigatori stanno ora cercando di identificare i complici che hanno partecipato al furto, mentre la comunità della zona rimane divisa tra chi difende il vigilante e chi chiede giustizia per la vittima. Il caso ha acceso un dibattito sulle armi e sull’uso della forza nei casi di autodifesa.