Un’altra giovane vita spezzata. Ilaria Sula, 22 anni, studentessa universitaria albanese, sognava un futuro fatto di libri e amicizie. Invece, ha trovato la morte per mano di Mark Samson, 23enne di origine filippina. Le indagini proseguono per capire se il ragazzo ha agito da solo o con l’aiuto di qualcuno, per trasportare la valigia dove ha messo la ragazza, dopo averla uccisa a coltellate, per poi gettarla in un dirupo. Il femminicidio si è consumato nell'appartamento dove il giovane viveva assieme ai genitori, in via Homs nel quartiere Africano, quadrante nord della Capitale. É lì che ha colpito Ilaria con una serie fendenti inferti con un coltello da cucina. Un'azione violenta con il chiaro intento di ucciderla, compiuta da Mark Samson mentre in casa c'erano i genitori. I due al momento non sono indagati ma l'obiettivo degli inquirenti è accertare se abbiano avuto un ruolo nella vicenda tale da far scattare l'accusa del concorso nell'omicidio. Sullo sfondo, due famiglie a confronto, due comunità diverse, albanese e filippina, che ora devono guardarsi negli occhi. Una rottura che va oltre l’omicidio, tocca la convivenza sociale e culturale. La valigia lanciata nel dirupo dei Monti Prenestini diventa simbolo di fratture profonde e dolori incancellabili.