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Messaggi, fuga e depistaggi nel caso Ilaria Sula

2025-04-04 11 Dailymotion

Ha tentato di nascondere un femminicidio dietro una sequenza di messaggi inviati dal cellulare della vittima. È quanto emerso nell’indagine sul delitto di Ilaria Sula, la studentessa uccisa nella notte del 25 marzo da Mark Samson nel suo appartamento al quartiere Africano, a Roma. Il 23enne, chiuso nella stanza con Ilaria mentre i genitori erano in casa, ha poi usato il cellulare della ragazza per rassicurare amici e familiari con falsi messaggi. Tra questi: “Ciao pa’, non ti preoccupare. Sto bene”. Messaggi che secondo la famiglia non erano nel tono di Ilaria. Intanto proseguono gli accertamenti su dove siano finiti il telefonino e l’arma del delitto, gettati rispettivamente in un tombino e in un cassonetto, secondo quanto riferito dall’indagato. Il corpo è stato caricato su un suv e abbandonato in una discarica a Capranica Prenestina. Anche i profili social della giovane sono stati manipolati per depistare. Intanto, a Roma, cresce la mobilitazione: manifestazioni, minuti di silenzio e un fondo da 300mila euro stanziato dalla Regione per le vittime di femminicidio. Le università e i licei laziali si sono uniti in un coro unanime: “Siamo tutte parte lesa”. Il caso continua a scuotere l’opinione pubblica e chiede risposte forti e urgenti.