Alla vigilia dell’inizio del Conclave che eleggerà il nuovo Papa, la stampa si chiede se il nuovo Pontefice sarà di destra o di sinistra. Un primo indizio sulle sue inclinazioni politiche potrebbe venire dalla sua nazionalità, un secondo invece dal nome che il Papa sceglierà per sé. Attorno a questo tema ruota la nuova puntata della video rubrica «Palomar» di Antonio Polito: «In più di 1000 anni di storia, solo in rare occasioni è stato scelto un nome nuovo – spiega - Ci si è sempre affidati ai nomi della tradizione». Giovanni è il più diffuso: «In effetti un Giovanni XXIV sarebbe un potente richiamo alla rivoluzione nella Chiesa che fu il Concilio Vaticano Secondo voluto per l'appunto da Giovanni XXIII». Ma un Francesco II è possibile «e indicherebbe con nettezza la via della continuità con il papato di Bergoglio». Un cardinale ha detto che servirebbe un Papa padre della Chiesa: «Però, curiosamente, il nome di Giuseppe non è mai stato scelto». Infine, l’ipotesi Paolo: «Andrebbe benissimo per un papato di stabilizzazione, seppur nel rinnovamento – commenta Polito - Paolo VI, un grande Papa, mise ordine nella rivoluzione avviata da Giovanni XXIII».