Si è aperta questa mattina nella Corte d'Assise del tribunale di Latina, presieduta dal giudice Gian Luca Soana, la seconda udienza del processo per la morte di Satnam Singh, il bracciante indiano deceduto dopo essere stato abbandonato dal suo datore di lavoro davanti casa senza un braccio.
L'imputato, Antonello Lovato, a cui viene contestato il reato di omicidio volontario con dolo eventuale in dichiarazioni spontanee ha detto che risarcirà anche diversi familiari di Satnam che si sono costituiti parte civile.
Sono poi stati ascoltati come testimoni cinque carabinieri che hanno svolto le indagini e il proprietario della casa dove risiedeva Satnam, la stessa dove è stato abbandonato senza un braccio, a Castelverde, località di Cisterna di Latina. Il proprietario della casa ha raccontato di aver chiesto a Lovato cosa stesse succedendo e lui ha risposto "Si è tagliato". Allora gli ha domandato perché lo avesse portato lì, e lui ha detto: "non sono in regola".
Il macchinario avvolgiplastica che ha staccato il braccio a Satnam è stato definito "artigianale" poiché "non era un attrezzo creato ad hoc per tirare il telo", come ha ribadito il comandante della stazione dei carabinieri di borgo Podgora. La prossima udienza è stata fissata il 15 luglio alle ore 9, quando saranno ascoltati i testimoni dell'accusa.