https://www.pupia.tv - Firenze - SANITÀ. ASSESSORE REGIONE TOSCANA: UN ERRORE REFERENDUM SU RIFORMA ASL
Firenze, 5 giu. - L'assessore regionale alla Sanità, Simone Bezzini, boccia la scelta della Lega e del Movimento 5 Stelle di sostenere anche la fase finale della campagna di raccolta firme per la richiesta di indizione di un referendum consultivo contro la riforma del 2015, la legge che ha ridotto a tre il numero delle Asl in Toscana. Interpellato a margine di un accordo fra Regione e Auser, l'assessore risponde in termini inequivoci a una domanda diretta: "È un errore e un falso problema- spiega Bezzini- perché intanto dobbiamo considerare che quel tipo di riforma ha consentito di fare alcune cose che in altre Regioni non si sono fatte. In Toscana abbiamo sicuramente difficoltà a tenere operativi tanti servizi nelle aree svantaggiate, ma nonostante questo non abbiamo mai usato i 'gettonisti', cosa che hanno fatto tutte le altre Regioni del Paese. Vorrebbero tutti tornare indietro adesso, ma non sanno come fare". Invece, sottolinea Bezzini, "non li abbiamo usati, perché grazie all'organizzazione di reti ospedaliere su dimensione di area vasta si sono costruiti percorsi di solidarietà fra grandi e piccoli ospedali". Ne discende, secondo la riflessione dell'assessore regionale che "l'organizzazione di rete non è un problema, è un valore aggiunto che dà una mano a tutti i territori e anche alle realtà più piccole che da sole non potrebbero garantire determinati servizi. Il secondo elemento per cui ritengo il referendum un errore è che non possiamo tenere il sistema sanitario in perenne incertezza: se c'è un'organizzazione definita alcuni anni fa, dobbiamo lavorare per metterla a terra, farla funzionare". Il terzo elemento, prosegue ancora Bezzini, "è che si discute sempre dei contenitori e molto poco dei contenuti. Ragionare sulla tutela della promozione del diritto alla salute significa ragionare su cosa fare, non sulle architetture e gli organigrammi". In questo senso, avverte il titolare della delega alla Sanità, "dobbiamo capire come di fronte alla cronicità mettiamo in campo nuovi modelli di assistenza territoriale, come affrontare il tema delle liste d'attesa, come mettere in campo linee per l'appropriatezza delle prestazioni". Bezzini ne trae una considerazione di carattere generale che ridimensiona l'utilità di una consultazione sul numero delle aziende sanitarie: "Le grandi sfide che in questa fase storica hanno un'importanza rispetto al futuro delle persone sono queste- rimarca- il resto sono discussioni molto politiciste, molto tattiche, molto legate a schemi che poco hanno a che fare con la promozione e la tutela del diritto alla salute". (05.06.25)
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