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Matilda De Angelis critica il premio ex aequo con Elodie ai Nastri d’Argento: «Irrispettoso e insensato»

2025-06-17 155 Dailymotion

Cosa resta di un premio se viene diviso in due? Una domanda solo in apparenza retorica, quella che Matilda De Angelis pone al pubblico e all’industria cinematografica dopo la sua vittoria ai Nastri d’Argento 2025 come miglior attrice non protagonista per il film Fuori di Mario Martone. Il riconoscimento, infatti, è stato assegnato ex aequo con Elodie. E l’attrice non ha nascosto il suo dissenso: «È molto strano vincere un premio insieme a un’altra persona. Lo trovo molto irrispettoso, nel senso che ognuno di noi è un individuo singolo». Dichiarazioni nette, che vanno dritte al cuore del significato di “unicità” nel lavoro dell’interprete.

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Ex aequo ai Nastri d’Argento: il dissenso di Matilda De Angelis
L’uscita di Matilda De Angelis, rilasciata a Il Fatto Quotidiano, ha acceso una riflessione su una pratica tutt’altro che rara: quella dei premi condivisi. Anche quest’anno ai Nastri, ad esempio, Yuri Tuci ha vinto ex aequo con Pietro Castellitto nella categoria miglior attore di commedia. Ma la posizione di De Angelis è chiara: «Quando togli la singolarità, togli la personalità, l’impegno, l’unicità, la particolarità. Per me è insensato dare un premio condiviso con un’altra persona». La sua è una difesa dell’autorialità del singolo, in un’epoca dove spesso si tende a premiare il lavoro di gruppo, anche a costo di sacrificare il riconoscimento personale.

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Matilda De Angelis: «I premi non sono il motivo per cui recito»
Non si tratta solo di una questione d’orgoglio. Matilda De Angelis ha messo in discussione il senso stesso del riconoscimento pubblico, spiegando: «I premi non è che non valgono nulla, ma non sono il motivo per cui io faccio il mio lavoro». Al centro, per lei, c’è sempre il valore umano dell’interpretazione, e non il trofeo in sé. Il suo racconto delle riprese nel carcere di Rebibbia lo dimostra: «Mario (Martone – ndr) mi ha raccontato cose bellissime di quando sono andati a Rebibbia, che le detenute si sono emozionate, si sono riconosciute, si sono riviste, hanno pianto, hanno riso. È questo il senso di quello che facciamo». Un modo per riportare l’attenzione sulla forza empatica del cinema.

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Il film Fuori e la prova di Elodie: tra debutto e premi
Il film Fuori, presentato in anteprima a Cannes, è ambientato in un carcere femminile e ruota intorno alla figura della scrittrice Goliarda Sapienza, interpretata da Valeria Golino. Matilda De Angelis e Elodie danno volto e corpo a due delle detenute. Proprio Elodie, in uno dei suoi primi ruoli da attrice, ha sorpreso pubblico e critica. Ma per De Angelis, attrice navigata con esperienze internazionali (The Undoing) e italiane (Veloce come il vento), non basta un buon debutto per giustificare un premio condiviso. Dietro il dissenso, più che rivalità, sembra esserci una presa di posizione su cosa significa oggi essere attrice.

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Cinema e identità artistica: premi al singolo o al collettivo?
A prendere parola per chiarire la posizione dell’organizzazione è stata Laura Delli Colli, presidente dei Nastri d’Argento, che ha dichiarato a Repubblica: «Nessun premio è dimezzato, il lavoro corale va riconosciuto». Una replica istituzionale, che pone l’accento sulla sinergia tra interpreti, spesso decisiva per la riuscita di un film. Ma il messaggio di Matilda De Angelis rimane forte, perché va oltre il premio in sé: è un invito a riflettere su quanto valore viene dato, oggi, all’identità professionale. «Faccio l'attrice perché mi diverto, altrimenti sarebbe tra i lavori più brutti del mondo», ha detto. E forse è proprio questo, alla fine, il vero premio: continuare a scegliere il proprio lavoro ogni giorno, con passione e autenticità.