«È necessario camminare fianco a fianco, uomini e donne insieme, perché solo attraverso un percorso comune si può arrivare a realizzare i desideri e gli obiettivi di entrambi». Sono le parole di Gino Cecchettin, padre di Giulia vittima di femminicidio, in merito all’esclusione dell’associazione fiorentina Artemisia dalla rete nazionale Dire a causa della presenza di uomini come soci dell’associazione stessa. «Ho visto che lo statuto di Dire non permette che ci siano uomini nelle associazioni – ha detto Cecchettin – ma credo che il percorso verso una reale parità di diritti e di opportunità tra uomini e donne debba essere condiviso».
Cecchettin è intervenuto all’incontro in Palazzo Vecchio dal titolo “Con lo sguardo al futuro: educare a una cultura della nonviolenza” a cui ha partecipato anche la sindaca Sara Funaro. «Giornate come queste – ha detto Cecchettin - rappresentano vere e proprie pietre miliari per il cambiamento. Dobbiamo continuare a portare messaggi di altruismo e di benevolenza: è ciò che facciamo ogni giorno lavorando con i giovani, perché sono loro il nostro futuro». E poi: «Per noi la prevenzione è fondamentale. L’educazione è la prima e più importante forma di prevenzione, sotto ogni punto di vista: affettivo, relazionale, educativo. Educare al rispetto significa insegnare l’intelligenza emotiva, ed è questo che costruisce un futuro migliore».
